AUT Magazine

Una rivoluzione che ha ancora molto da dire

di Ilaria Di Marco
Dal 28 giugno al 30 luglio, alla Pelanda di Roma, la mostra RIVOLUZIONARI3 — 40 anni del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli. Ce ne parla la curatrice.
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Dal 28 giugno al 30 luglio il Circolo Mario Mieli, insieme all’associazione culturale TWM Factory, presenta al Mattatoio di Roma, negli spazi della Pelanda, la mostra RIVOLUZIONARI3 — 40 anni del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli a Roma. Ce ne parla la curatrice, Ilaria Di Marco.

 

La mostra, ideata lo scorso anno in seguito all’esposizione di alcuni manifesti del Circolo all’interno della mostra Ultraqueer a Palazzo Merulana, è stata pensata per celebrare i 40 anni dell’associazione attraverso foto, documenti, manifesti e articoli inediti conservati all’interno del Centro di Documentazione Marco Sanna, archivio storico del Circolo. 

Rivoluzionari3 è un progetto che ha visto la collaborazione delle due realtà culturali insieme al team del Mattatoio, con l’obiettivo di raccontare non solo la storia del Circolo, inserita nel contesto della città di Roma e quindi strettamente legata al territorio, ma anche di rileggere le fasi del movimento di liberazione omosessuale in Italia, e nel mondo, attraverso di essa. 

All’interno delle sale della Pelanda sarà infatti possibile ripercorrere la cronologia degli avvenimenti che hanno travolto la comunità LGBTQIA+, romana e non solo, in questi ultimi quattro decenni: dalle prime lotte di autoaffermazione, derivate da collettivi e associazioni come FUORI! e Narciso, all’unione di un fronte comune, convogliato nel CCO Mario Mieli, per rispondere alla violenza omotransfobica e all’emergenza sanitaria dell’AIDS; e ancora dall’esigenza di creare un luogo sicuro, che porta alla nascita della serata cult Muccassassina, alla necessità di uscire allo scoperto nei primissimi Pride per manifestare la volontà di affermazione dei propri diritti. 

Tale vasto patrimonio storico, racchiuso all’interno degli archivi, ha richiesto una rigida selezione per poter essere restituire un racconto chiaro e comprensibile: alcune storie, alcuni episodi conclusisi nel tempo, come iniziative quali “Azione Omosessuale”, “Uno specchio per narciso”, eventi culturali, gruppi e momenti della vita quotidiana del Circolo sono state escluse, per lasciare spazio a una narrazione di più ampio respiro, che s’innestasse in quelli che sono stati i momenti rilevanti per il movimento a livello nazionale e mondiale. La mostra, infatti, non vuole essere indirizzata solo a un pubblico informato, che a grandi linee già conosce l’associazione e i fatti narrati, ma anche al pubblico del Mattatoio, che può incuriosirsi dell’argomento e scoprire una parte poco raccontata della storia della città di Roma. 

La stessa scelta dello spazio espositivo non è stata casuale, ma vuole ricordare il legame tra il museo e Muccassassina, che prende il nome proprio da questi spazi, nei quali si svolsero le prime feste dell’associazione, immaginando una mucca che, tornata in vita, volesse vendicare le sorelle uccise. 

Un altro degli obiettivi della mostra è quello di rendere un archivio, e soprattutto un archivio queer, quindi una raccolta molto varia di materiali, come qualcosa di “parlante”, dove i documenti sono testimonianze di vita vissuta; a tal fine ad aprire la mostra ci saranno delle videointerviste, che coinvolgono (solo) alcune delle persone che più hanno vissuto e fatto vivere l’associazione: Andrea Pini, Vanni Piccolo, Paola Dee, Vladimir Luxuria, Deborah Di Cave, Imma Battaglia, Rossana Praitano, Diego Longobardi, Sebastiano Secci, Claudio Mazzella e Mario Colamarino. Le loro testimonianze, che raccontano brevi aneddoti di vita vissuta al Circolo, servono a far immergere il pubblico nella dimensione di lotta, tenacia, passione e anche di quotidiana follia che fanno parte del DNA del Circolo. 

Il lavoro di curatela, infine, ha coinvolto l’intera associazione, soprattutto nella ricerca, nel reperimento dei materiali, e ancora di più nella ricostruzione storica degli avvenimenti. Infatti, non esiste una pubblicazione, libro o articolo, che racconti la storia del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli: come per molte realtà LGBTQIA+, il patrimonio culturale della comunità è affidato all’oralità dei racconti e delle testimonianze. La mostra, dunque, si pone come obiettivo anche la valorizzazione di questo patrimonio, in quanto strumento di rappresentazione, narrazione e diffusione di un’eredità storica così importante per la formazione di un’identità collettiva emergente quale quella della comunità LGBTQIA+. A tal fine verrà pubblicato un libro omonimo alla mostra, realizzato grazie a Edizioni TLON, che racchiuderà i testi e il materiale d’archivio esposto. 

Ci auguriamo dunque, come CCO Mario Mieli e come TWM Factory, che questo progetto apra la strada a molti altri, di studio e approfondimento della storia della nostra comunità, e che sia un momento di presa di coscienza di quanto fatto e di quanto ancora ci sia da fare. 

  

RIVOLUZIONARI3 — 40 anni del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli a Roma

28 GIUGNO – 30 LUGLIO 2023
Mattatoio di Roma – La Pelanda
Ingresso gratuito

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