Non voler essere visibili nell’ambiente dello spettacolo, che ha nello show off la sua ragione d’essere, sembra quasi una contraddizione in termini. Eppure Hollywood, e ancora oggi, è sempre stata piena di “armadi”. Da uno di questi, a metà degli anni ‘90, Ellen DeGeneres decise di uscire fuori, creando scompiglio nell’America de La casa nella prateria.
Due decenni prima che la visibilità delle soggettività marginalizzate diventasse lo spauracchio tanto caro alla destra retrograda, la televisione mainstream non sapeva bene come gestire i personaggi queer. Siamo a metà degli anni Novanta. L’epidemia di Aids ha smesso di scuotere l’opinione pubblica grazie ai primi approcci terapeutici efficaci. Essere gay non è più necessariamente sinonimo di morte, ma non è esattamente caldeggiato. Di star dichiarate ce ne sono ancora molte poche, giacché la popolarità comportava un armadio molto spazioso in cui trovare rifugio per non rischiare la carriera.
Un anno prima che Will & Grace, la sit-com che ha contribuito a cambiare il percepito della comunità LGBTQIA+ nel mondo – parole dell’allora vicepresidente Joe Biden -, debuttasse sugli schermi, la comica Ellen DeGeneres fece quello che molti allora considerarono un suicidio professionale.
DeGeneres nasce come comica e nel 1994 si aggiudica una serie – dal titolo Ellen – in cui interpreta una libraia nevrotica ma adorabile. Sono gli anni d’oro delle comedy, ed Ellen ottiene subito un grande successo di ascolti per Abc, la rete americana di proprietà Disney. Giunti alla quarta stagione, i dirigenti del network hanno un problema. Ellen – il personaggio e la comica – si dimostra insofferente nei confronti delle dinamiche sentimentali che da sempre animano le commedie televisive. Non c’è niente da fare: Ellen non vuole un fidanzato.
Per ravvivare le cose, i piani alti pensano di introdurre un cucciolo così da sviscerare il lato affettivo della protagonista. Da qui nasce “The Puppy Episode”, la puntata di Ellen che ha scritto una pagina fondamentale nella storia della visibilità queer mediale.
Jonathan Stark – tra gli autori della sit-com – propone così ad Ellen DeGeneres di adoperare questo nome in codice, “The Puppy Episode” per l’appunto, come titolo per l’episodio in cui il personaggio di Ellen, e la comica stessa, avrebbero fatto coming out. Le trattative per questo coup de théâtre erano già iniziate l’anno prima, con Abc sulle spine all’idea di – potenzialmente – compromettere uno dei suoi programmi più apprezzati. Il primo bacio lesbico della televisione americana risaliva al 1991, quando la serie tv L.A. Law incluse un’effusione tra C.J. Lamb e Abby Perkins.
Sta di fatto che la quarta stagione di Ellen si chiude col botto.
Nell’episodio in due parti trasmesso il 30 aprile 1997 negli Stati Uniti, Ellen fa coming out dopo aver conosciuto una donna, interpretata da Laura Dern (la Ellie Slater di Jurassic Park), di cui si invaghisce.
L’episodio diventa il più visto nella storia della serie tv – 42 milioni di spettatori si sintonizzarono per scoprire se Ellen DeGeneres avrebbe effettivamente dichiarato la propria sessualità, come da mesi sostenevano tabloid e indiscrezioni – e si aggiudicò anche un Emmy Award.
Non mancarono le polemiche: le levate di scudi dei conservatori portarono Abc a includere un avviso di contenuto esplicito – “parental advisory” – all’inizio di ogni episodio della quinta stagione.
Quinta stagione che fu, purtroppo, anche l’ultima per Ellen. Molto presto il fattore novità del coming out della protagonista diventò storia antica, e la sit-com venne presa di mira da chi considerava la serie ormai “troppo gay” per incontrare il favore della Middle America. Ellen fu cancellata un anno dopo la messa in onda di “The Puppy Episode”. Sia DeGeneres che Dern, le due donne che diedero il volto alla storyline lesbica nella serie tv, hanno parlato apertamente di come quell’episodio rese loro difficile trovare altri ingaggi e lavori successivi.
Fortunatamente questa storia ha un lieto fine. DeGeneres ha condotto un popolarissimo talk show per ben 18 stagioni, mentre Laura Dern è una delle attrici più amate del grande e del piccolo schermo nonché vincitrice di un Oscar per la sua interpretazione nel film A Marriage Story del 2019.
Qual è l’eredita di “The Puppy Episode”?
Se da una parte la rappresentanza queer in televisione è cambiata – per il meglio – negli ultimi 26 anni, ancora oggi le donne che si autodeterminano continuano a fare una gran paura.